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03 novembre 2008


"A volte mi sembra che ogni parola che vien detta, e ogni gesto che vien fatto, accrescano il grande equivoco. Allora vorrei sprofondarmi in un gran silenzio e vorrei anche imporre questo silenzio agli altri. Sì, a volte qualunque parola accresce i malintesi su questa terra troppo loquace".
Etty
[klimt, disegni]

11 maggio 2008

mr...


How can I tell you that I love you, I love you
But I can’t think of right words to say
I long to tell you that I’m always thinking of you
I’m always thinking of you, but my words
Just blow away, words just blow away
It always ends up to one thing, honey
And I can’t think of right words to say.

Wherever I am girl, I’m always walking with you
Yes I’m always walking with you, but I look and you’re not there
Whoever I’m with, I’m always, always talking to you
Yes I’m always talking to you, but I’m sad that
You can’t hear, sad that you can’t hear
It always ends up to one thing, honey,
When I look and you’re not there.

I need to know you, need to feel my arms around you
Feel my arms around you, like a sea around a shore
And - each night and day I pray, in hope
That I might find you, yes, in hope that I might
Find you, because hearts can do no more, hearts can do no more
It always ends up to one thing honey, still I kneel upon the floor.

How can I tell you that I love you, I love you
But I can’t think of right words to say
I long to tell you that I’m always thinking of you
Yes, I’m always thinking of you, but my words
Just blow away, words just blow away
It always ends up to one thing honey
And I can’t think of right words to say …

16 febbraio 2008

Cercano di scoprirci
nelle nostre parole
dimenticando che la metà del nostro volto
rimane sprofondata
nel nostro silenzio.

Pitsa Ghalazi

30 marzo 2007

Amo in te


Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.

amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.


Nazim Hikmet
[da: LETTERE dal CARCERE a MUNEVVER, 1943]
&
[notamax]

26 marzo 2007

silenzio


Il silenzio non è il negativo della parola,
è la riga di sostegno su cui essa si appoggia,
come in musica non risponde a una semplice pausa,
ma è la condizione per l’ascolto del suono.

Franco La Cecla

03 febbraio 2007

Minima Moralia


"conviene diffidare di tutto ciò che è leggero e spensierato, di tutto ciò che si lascia andare e implica indulgenza verso lo strapotere dell'esistente."
Theodor W. Adorno

13 dicembre 2006

12 dicembre 1969 - Milano, Piazza Fontana - STRAGE DI STATO

"Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum. Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile... "

Pier Paolo Pasolini
14 novembre 1974