il vento oscilla la porticina dei gatti.
su e giù
cigola.
viene da nord
a breve usciremo dalla calura di questo scirocco
che fa strano e tiepido questo fineottobre.
rari i momenti solitari
e, perciò, preziosi.
devo andare a comprare l'acqua.
finire i miei impaginati
e chiudere più in fretta possibile questo lavoro,
che nessuno mi retribuirà.
devono esserci dei grandi nuvoloni grigi e veloci là fuori
a giudicare dalla luce che entra dal finestrone
sole forte e buio improvviso
anche questo si alterna
come i miei pensieri oscillanti e la mia concentrazione e la porticina dei gatti.
il gatto a righe vive qui da più di sei mesi
e l'ho toccato due volte
sfiorato altre tre.
è rimasto selvatico.
curioso azzarda e si avvicina
conosce bene le abitudini della casa
e i toni di voce
e chi ci vive
e come funziona il tutto.
in effetti forse non dovrei definirlo selvatico.
semplicemente non si fa prendere.
il suo corpo intoccabile non è assenza.
un po' mi somiglia.
vado a comprare l'acqua.
quella che sgorga dai rubinetti è troppo calcarea qui.
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