22 novembre 2006
tra stato di necessità e trascendenza.
il chiodo è ai sedentari, dove lo pianti resta inchiodato, ultima minimale derivazione edile.
il nodo si snoda riannoda all'occorrenza, dice l'arrivo del nomade, ne certifica partenza.
nodo e chiodo dell'uomo è la poesia. poesia è subire la forza dell'essere combattendo.
è un'arma la parola, un'arma il tono, il ritmo. forma e sostanza preziosa.
deve essere forte anche quando leggera si fa sinuosa.
un rapimento, un'estasi che brucia e fa silenzio intorno.
far fiorire il deserto, fuori, dove acqua evapora.
farlo fiorire dentro dove l'eccesso satura.
non tanto liberare la fantasia quanto lo sforzo di penetrare realtà, rivelandola, è poesia.
tra l'immaginario e il reale c'è il senso del limite, la finezza d'esser uomini e donne.
l'immaginario comporta espansione illusoria, un appiattimento sulla dimensione orizzontale, ben più affascinante il reale si svela se s'accetta il limite.
tensione tra stato di necessità e trascendenza.
giovanni lindo ferretti "reduce" mondadori. 2006
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