22 dicembre 2007

© Lucian Freud


Leigh su un divano verde, 1993.
Olio su tela. 17,1 cm X 22,9 cm.
Per gentile concessione di Acquavella Galleries Inc.©Lucian Freud

Lucian Freud osserva la realtà, una realtà che a volte disturba. La mette a nudo, scruta l'animo umano attraverso il ritratto. Evidenzia i segni della vita e le sofferenze e continua a stupire per tragicità e sensualità. Nipote di Sigmund, padre della psicanalisi, Lucian è considerato uno dei massimi artisti figurativi viventi. L'impasto spesso dei dipinti, i tratti ripetuti e nervosi delle acqueforti e dei disegni rivelano tutta l'intensità del suo lavoro. Ora una retrospettiva dal titolo 'Lucian Freud: The Painter's Etchings' presso il Museum of Modern Art di New York rende omaggio alla sua attività artistica, focalizzandosi non solo su tele e disegni ma anche, appunto, sulle acqueforti, una tecnica meno nota al grande pubblico. L'esposizione, inaugurata il 16 dicembre e aperta fino al 10 marzo 2008, propone un centinaio di opere del pittore: circa una settantina di acqueforti, 22 quadri e 7 disegni, disposti nello spazio del MOMA in modo tale da trasmettere al visitatore la capacità sinergica e la straordinaria abilità di Freud nel cimentarsi con queste tre tecniche espressive.

Nato a Berlino nel 1922, Lucien si rifugiò con la famiglia a Londra nel 1933 per sfuggire alle persecuzioni razziali in Germania, diventando cittadino britannico nel 1939. Da allora ha sempre vissuto in Inghilterra. Negli anni Quaranta il suo percorso artistico cominciò proprio con le acqueforti, che poi abbandonò per oltre un trentennio. Ricominciò nel 1982, quasi casualmente, quando gli venne proposta la pubblicazione di un libro monografico, in edizione limitata; per l'edizione realizzò una quindicina di acqueforti, tredici delle quali incluse nella mostra newyorkese.

I soggetti scelti dall'artista sono quasi sempre parenti, amici o persone a lui vicine. Con qualche eccezione: un personaggio che affascinò Freud fu l'australiano Leigh Bowery, eccentrico uomo di spettacolo e designer, scomparso nel 1994, che fu un re delle notti londinesi. I suoi soggetti Lucien Freud li fa rimanere in posa per molte ore di fila. Del resto, i tempi per la realizzazione di un'opera sono lunghi: impiega un anno per un dipinto e diversi mesi per un'acquaforte. In mostra si riconoscono la madre Lucie, la figlia Bella, oggi affermata stilista di moda a Londra, ma anche il levriero Pluto a cui era molto affezionato. A proposito della scelta dei suoi modelli l'artista spiega:" Descrivo me stesso ed il mio ambiente, le persone a cui voglio bene, le mie stanze e ciò che conosco".


di Eleonora Attolico

10 dicembre 2007

mi sbagliavo?

...adesso proprio ora mi sta partendo un'incazzatura... così, d'improvviso come virata... mentre sono mesi forse di più che si matura... inevitabilmente accade un confronto generazionale, di quelli in cui ci inciampi mentre vivi il tuo tempo e per capirlo ti metti a cercare nel passato degli scrittori e della cultura e dei documenti esistenti e guardi indietro e leggi e c'hai sete e non puoi fermarti... devi capire... anche se invece non è momento, che non c'hai tempo adesso, che quel catalogo di scarpe che stai progettando aspetta solo te da tempo immemore e sei a tre giorni dalla scadenza del tempo massimo... anche se non potresti... invece la verità è che non puoi fare a meno di continuare a cercare. questa è. e la rete, il navigare di questi tempi è incredibile come fonte, perchè trovi, appiccicato ad un nome, la versione di tutti, destra e sinistra, tutti compresi i temibili qualunquisti... e allora leggi leggi ed è meglio, così ci capisci anche qualcosina di più... ma la rete, il navigare è una droga. mi fermo. chiudo la pagina, mi alzo, faccio un giro per casa, una capatina in bagno, mi metto il barattolo dei biscotti accanto... e anche lì m'attacco nervosamente, e poi scrivo un sms sulla mia trovata dell'ultimo minuto a p. un tocchetto più grande di me, e a t. che invece già potrebbe essere mia madre. la prima risolve tutto con un "bene! m'incuriosice anche di più!" (il nostro autore, antibasagliano) mentre t. mi tira giù l'elenco degli antibasagliani sparsi ovunque, anche dove meno te l'aspetti... quelli che oggi a volte usano anche il nome di basaglia, all'occorrenza, perchè è comodo, fa figo, giusto per buttarla in politica..., è come dire sto a sinistra senza rischi di essere equivocato, quelli che invece sono antibasagliani negli ambulatori ogni giorno, anche se si trovano nel servizio territoriale e fanno progetti con i servizi sociali del comune... o parlano di lotta allo stigma o checazzonesoio... quelli che li leggi e ti piacciono pure, per come scrivono... e ti compri i loro libri... e poi il tuo amico filosofo... eccetera eccetera.
"tutti sono stati antibasagliani. tutta psichiatria democratica, c. in testa pur avendo fatto carriera grazie a 2 anni a trieste. anche borgna, anche il mio adorato prof c., anche tutta la psichiatria dell'emilia, regione rossa. vedi m. anche se non regge il confronto... e poi i fenomenologi... borgna ecc. e... m.! hanno il peso del 'nazismo' di heidegger da cui non sanno come liberarsi, al di là della teoria e dell'appartenenza di basaglia all'ipotesi fenomenologica. è che è stato ed è complicato, perchè lui è andato molto molto oltre...
beh, che dire, mi viene spontaneo chiedermi, per l'ennesima volta, e mai che mi giunga risposta decente: ma come cacchio ha fatto a passare la legge basaglia in questa italia qui? come è possibile che il modello della psichiatria italiana è avanti, è studiato e osservato, a noi sembra fare acqua perchè c'è troppi antibasagliani!, ma è buono lo stesso... è avanti, son venuti pure dal brasile il mese scorso a vedere come 'funzioniamo' qui... com'è possibile che siamo avanti e nessuno voleva? e t. dice... che erano assolutamente altri tempi... il movimento aveva generato un clima incredibile in cui accadevano cose assolutamente imprevedibili...
"...ma non sai che abbiamo passato! i radicali avevano indetto un referendum e con i tempi che tiravano, divorzio, ecc. è stata varata d'urgenza. infatti non è mai diventata 'attuativa' e questo spiega lo sviluppo 'a macchia di leopardo' che significa che se vuoi la attui com'è stata pensata, altrimenti la 'applichi'... sulle persone... ricovero, farmaci, visite domiciliari, psicoterapia, riabilitazione. come la dd., ma purtroppo come tutti...
è stato possibile perchè erano altri tempi. ora non è più pensabile. c'era magistratura democratica di maccararo, psichiatria democratica, le lotte delle donne, degli studenti. quello che è successo a torino avrebbe provocato uno sciopero generale. oggi chi sa che sono morte 4 persone alla krupps?"

...ecco qua. così è andata. ma qui m'imbufalisco. perchè emerge la divaricazione tra le generazioni. e non credo sia un problema che noi siamo cretini, noi trentenni, e loro son bravi o sono stati bravi. eh no! cazzo! i nostri ardenti spiriti, quando ci sono, vengono sistematicamente vanificati dal pigliainculismo di quest'epoca.
che è l'epoca in cui una come me si fa il culo in quattro per sostenere uno come vendola, che sarebbe quello giusto a giudicare da come ha vissuto, dalle scelte che ha fatto nella vita sua e dalle cose che dice con le lacrime agli occhi o con la voce infervorata, ...e rimane fregata.
così.
semplicemente.
perche lui ha tradito tutti quelli che l'hanno sostenuto e anche se stesso e la sua intelligenza.
io, questo, devo dirlo.
a me stessa, prima di tutto.
io, noi, tutti abbiamo bisogno di futuro, di credere, di lottare contro l'ingiustizia.
sono bisogni ma sono anche diritti.
questi tempi, del dire e non fare, delle campagne fatte solo per conferenze stampa, dell'esiste solo quello che ti dico, sono i tempi che seguono quelli di cui sopra.
e faccio fatica a non pensare che tutte quelle personcine oggi sono sedute al loro posto di lavoro ogni giorno e fanno, fanno, con noi, questa società.
solo che 'loro' sono più grandi e sicuramente posizionati meglio di noi...
è amaro questo mio dire.
m'incazza nel profondo.
anche perchè non è bello additare chi... in una certa misura ammiri.
loro sono stati forti...
ne hanno fatte che ne hanno fatte...
ma che cosa ne è stato?
chi, che cosa, ci ha bevuto il cervello a tutti quanti?
le macchine veloci? si, anche.
il potere, credo io.
il potere acceca.
questo discorso è banale a tratti. come qui in coda. sa di detto e ridetto. forse.
ma io sento e penso questi pensieri, adesso.
e mi ci sono imbattuta sul mio fare.
in puglia ho creduto davvero di partecipare alla storia della nostra nazione.
ci ho creduto veramente. e per questo, allora, non ho risparmiato niente di me.
ho dato tutto quello che avevo. dalla passione alle braccia alla fatica alle idee.
non mi era mai capitato prima.
mi sono detta 'ora capisco la passione politica e civile, ora la capisco anch'io'
mi sbagliavo?