13 novembre 2006

per non dimenticare e per conoscere

(ANSA) - CASERTA, 4 NOV - Due internati dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa (Caserta) si sono suicidati nell'ultimo mese. Lo sottolineano le associazioni Antigone Napoli e Città Invisibile. Nell'Opg di Aversa vi sono 308 internati, il 30% dei circa mille internati in tutta Italia.
"Ieri è deceduto - ricordano Samuele Ciambriello, presidente dell'Associazione Città Invisibile, e Dario Stefano Dell'Aquila, componente dell'Osservatorio nazionale sulla detenzione dell'Associazione Antigone - M.M., trentasette anni, sardo, impiccatosi. Il tre ottobre scorso, ma lo si è appreso solo in queste ore, un internato originario di Brindisi, D.G., di quarantuno anni si è tolto la vita in maniera analoga".
"Gli internati in OPG - proseguono Ciambriello e Dell'Aquila - sono persone che hanno commesso un reato ma che non sono pienamente in grado di intendere. Per questo vengono condannate ad una misura di sicurezza, la detenzione in Opg appunto, che viene annualmente prorogata. Accade così, nella pratica, che persone che entrano in carcere per reati di poco conto, scontano decine di anni, se non la loro intera esistenza in un ospedale psichiatrico giudiziario".
"E' bene anche ricordare - concludono Ciambriello e Dell'Aquila - che la presenza in OPG per molti internati non è dovuta ad elementi di pericolosità sociale ma dall'assenza di strutture residenziali che li possano accogliere, perché in molti casi le ASL non intendono farsi carico di questi costi. E quindi il magistrato proroga la durata della misura di sicurezza".
A loro giudizio "queste due morti disperate, avvenute nella totale indifferenza, meriterebbero,da parte di tutti maggiore attenzione. Forse una maggiore conoscenza di questi mondi, dei luoghi della marginalità e un maggior confronto con il mondo sociale aiuterebbero la politica a superare la 'psicosi' da indulto ed a impedire le tragedie di vite dimenticate. In ogni caso - concludono - riteniamo indispensabile una radicale e rapida riforma che porti alla completa chiusura e al pieno superamento di queste strutture".

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